Congresso nazionale generale

Congresso nazionale generale
المؤتمر الوطني العام
Agraw Amuran Amatay
ⴰⴳⵔⴰⵡ ⴰⵎⵓⵔⴰⵏ ⴰⵎⴰⵜⴰⵢ
Bandiera della Libia adottata ufficialmente dal Consiglio nazionale di transizione (precedentemente usata dal Regno di Libia nel 1951)
StatoBandiera della Libia Libia
TipoUnicamerale
Istituito8 agosto 2012
PredecessoreConsiglio nazionale di transizione
Soppresso25 agosto 2014
SuccessoreCamera dei rappresentanti
Nuovo Congresso nazionale generale
PresidenteMohammed Magariaf (2012-13)
Nuri Busahmein (2013-16)
Vicepresidente
  • Juma Ahmed Atigha (2012-13)
  • Ezzidine Mohammed Al-Awami (2013-14)
  • Saleh Makhzum (2014-16)
SedeTripoli
Sito webgnc.gov.ly

Il Congresso nazionale generale (in arabo المؤتمر الوطني العام? , berbero: Agraw Amuran Amatay), è stata l'autorità legislativa della Libia per due anni a seguito della fine della prima guerra civile. Fu eletto con voto popolare il 7 luglio 2012, e si insediò l'8 agosto succedendo al Consiglio Nazionale di Transizione.[1][2][3]

Il suo primario compito fu portare la Libia a una costituzione democratica permanente, secondo una scadenza di 18 mesi per questo obiettivo. Quando il termine trascorse senza che la costituzione fosse stata realizzata, il Congresso fu costretto a indire elezioni per una nuova Camera dei Rappresentanti, che lo rimpiazzò il 4 agosto 2014.[4][5][6]

Un piccolo gruppo di deputati del GNC non rieletti, sostenuti da alcuni gruppi armati, si riunirono il 25 agosto 2014 e istituirono un Governo di Salvezza Nazionale, eleggendo Omar al-Hasi come primo ministro.[7] Da allora il GNC non è più riconosciuto internazionalmente come parlamento legittimo della Libia.

Il 1º aprile 2016, il GNC annunciò la sua dissoluzione ed è stato sostituito dall'Alto Consiglio di Stato.

  1. ^ Michel Cousins, National Congress to meet on 8 August: NTC, in Libya Herald, 24 luglio 2012. URL consultato il 26 luglio 2012.
  2. ^ NTC to Transfer Power to Newly-Elected Libyan Assembly August 8, in Tripoli Post, 2 agosto 2012. URL consultato il 4 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 7 agosto 2012).
  3. ^ Esam Mohamed, Libya's transitional rulers hand over power, in Boston.com, Associated Press, 8 agosto 2012. URL consultato l'8 agosto 2012.
  4. ^ Congress ends in silence, in Libya Herald. URL consultato il 4 agosto 2014.
  5. ^ Libya power handover agreed as airport battle rages on, AFP, 24 luglio 2014. URL consultato il 23 luglio 2014.
  6. ^ Congress votes to replace itself with new House of Representatives, in Libya Herald, 30 marzo 2014. URL consultato il 1º aprile 2014.
  7. ^ Former Libyan parliament reconvenes, elects Islamist premier, Al Akhbar English, 25 agosto 2014. URL consultato il 25 agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 26 agosto 2014).

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